Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia

Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia

venerdì 1 ottobre 2010

Consiglio Comunale del 29 ottobre

All’ordine del giorno ci sono 8 punti, tra i quali il bilancio di previsione 2010 variazione - approvazione e la ricognizione dello stato di attuazione dei programmi - Salvaguardia equilibri di bilancio e la mia interrogazione sulla segnaletica.
Il Sindaco chiede di anticipare l’illustrazione dei punti sul bilancio per non far attendere inutilmente il revisore dei conti dott. Dragoni che è venuto ad assistere la discussione in consiglio.
Quindi si passa ai punti indicati dove l’assessore al bilancio Fantucci illustra le variazioni al bilancio di previsione, le quali sono indispensabili per diversi motivi, vuoi per l’arrivo dei finanziamenti, realizzazione raddoppio Siena Nord, il giardino al Castello ed opera Francigena, il percorso pedonale a Belverde e poi tutti quei capitoli degli uffici.
La discussione è stata pacata, perché in questo momento particolare va dato merito che i conti in ordine è segno di una buona gestione delle risorse pubbliche, quindi ne va preso atto, come ho fatto, sottolineando l’efficienza degli uffici tutti, è che il mio voto contrario non è da riferirsi alla cattiva gestione delle risorse, o alle variazioni in corso, ma dal fatto di trovarmi sui banchi della minoranza in consiglio, che comunque mi porta ad essere prudente, fino a quando non arriveremo al bilancio consuntivo, dove se la buona gestione non sarà solo sulla carta, ne prenderò atto con il voto favorevole.

Poi siamo ritornati sulla mia interrogazione che allego sotto:

Oggetto: Interrogazione consiliare sulla carenza di segnaletica orizzontale, in via del Pozzo a San Martino e in via G. di Vittorio a Castellina Scalo.

Visto e considerato
-che in via del Pozzo dal civico 70 al civico 104, esiste un camminamento pedonale pubblico che passa davanti agli appartamenti e li collega di fatto
-che viene usufruito anche dai quartieri sottostanti, con la conseguenza che il flusso pedonale, in particolari orari, quali, ingresso e uscita delle scuole è intenso
-che il suddetto camminamento ha due sbocchi sulla strada che sono, uno in corrispondenza alla scuola materna e uno davanti al parcheggio che rimane dietro la scuola stessa
-che alla ripresa del’anno scolastico si sono intensificati gli attraversamenti della strada anche da parte dei bambini per raggiungere le scuole
-che i pedoni, obbligati dalle uscite del camminamento, attraversano la strada soltanto in prossimità delle stesse
- che non ci sono agenti della polizia Municipale a controllare il traffico veicolare e permettere l’attraversamento in sicurezza dei pedoni durante l’orario d’ingresso delle scuole

Considerato che la strada di via del Pozzo in direzione delle lottizzazioni ex novo è senza sfondo, la stessa è transitata nei due sensi di marcia.
Gli appartamenti, che insistono sulla parte finale via del Pozzo sono aumentati e sono abitati nella maggior parte da famiglie che hanno figli piccoli, quindi il flusso pedonale, per chi accompagna i figli a scuola e poi li riprende e il flusso delle autovetture di chi va a lavoro e poi rientra, sono spesso coincidenti.

Inoltre a Castellina Scalo, su via G. di Vittorio, arrivando dalla stazione, lungo tutto il perimetro della piazza della pace, sul marciapiede, non esiste una benché minima segnaletica orizzontale che permetta ai pedoni di attraversare la strada in sicurezza e raggiungere la piazza stessa.

Premesso che gli obblighi e competenze relative alle funzioni di gestione della strada sono di competenza dell’Ente come stabilito nell’Art. 38 cod. della strada.
Sulla base delle puntuali disposizioni di legge in materia di responsabilità, tutti gli Enti proprietari delle strade sono tenuti alla massima cura nel mantenimento della segnaletica stradale ed al controllo della sua efficienza, insieme alle altre condizioni di buona gestione.
In caso di incidente dovuto a carenza della segnaletica, in linea di principio deve affermarsi la responsabilità dell'Ente proprietario della strada.

Interrogo la giunta e il Sindaco per sapere
Come mai in prossimità delle uscite del camminamento pubblico sopradescritto, e in via G. di Vittorio manca qualsiasi tipo di segnaletica orizzontale, quali strisce pedonali, ecc. che permettano ai pedoni l’attraversamento della strada in sicurezza, e cartelli che ne segnalano la presenza agli automobilisti, sia in direzione della scuola, sia in direzione del parcheggio, sia per raggiungere piazza della Pace.

Ovviamente l’interrogazione non è nulla di particolare, e senz’altro è un piccolo problema, come ce ne sono altri sul territorio, rimane comunque un occasione per riparlare di sicurezza a 360 gradi, tema ormai inflazionato da anni su molti giornali, ma con significati e connotazioni differenti.
Infatti quando la destra parla di “sicurezza” è sempre sinonimo di presidio di forze dell’ordine e repressione, invece per me, come per la Federazione della Sinistra, questa “parola” acquista altri significati, vuol dire muoversi o vivere la vita di tutti i giorni all’insegna della sicurezza, che sia sul posto di lavoro, oppure camminando a piedi, in bicicletta, in auto o all’interno degli uffici pubblici, anche pretendendola da chi ne è preposto, come feci tempo fa, in una precedente interrogazione in consiglio, sollecitando l’amministrazione a chiudere le pratiche per mettersi in regola con il certificato prevenzione incendio, il quale certificato obbligatorio, non era in possesso di tutte le scuole normalmente in funzione, con tutti i rischi che ne poteva conseguire.

La risposta dell’assessore ha evidenziato un problema oggettivo nelle difficoltà di realizzare tale segnaletica in quanto mancano le distanze di sicurezza dalle curve e per la visuale stessa che potrebbe mettere ancora più in pericolo i pedoni se la segnaletica fosse fatta in posizione sbagliata, la soluzione potrebbe essere raggiungibile al momento della nuova iniziativa edilizia nella zona che permetterebbe di fare una strada che si ricollega nella via vicino alla Bassilichi e un marciapiede di collegamento per raggiungere il parcheggio sotto le scuole.
purtroppo speravo che il collegamento della strada fosse fatto senza ulteriori costruzioni visto che la zona è già inflazionata dall’edilizia.

Poi siamo passati al regolamento per l’utilizzo dei locali all’interno del complesso di Abbadia Isola, il quale andava aggiornato perché l’amministrazione, proprietaria del locale, è intenzionata a darlo in gestione a terzi.
Ovviamente il pretesto è per sostenere le spese di manutenzione e ammortizzare un po’ i costi, cosa discutibile se fosse stato per un servizio.
In questo caso il fatto che si tratti di un immobile è differente, infatti il locale costa di manutenzione, sia che venga adoperato, sia che venga tenuto chiuso, quindi l’aggiornamento del regolamento può garantire di fatto tutte quelle problematiche derivanti da una gestione di terzi.
Con il regolamento che si è votato garantisce oltre la disponibilità dei locali a tutta l’amministrazione, gruppi consiliari compresi a costo zero, per manifestazioni di interesse generale, ovviamente, anche la possibilità con la gestione futura di avere un calendario e un offerta di attività più varia.

Poi c’è stato il programma triennale delle opere pubbliche dove si evidenziavano soprattutto le scelte di procedere dove erano arrivati i finanziamenti, le variazioni decise poco prima, e siccome le opere pubbliche, nonostante siano legate al bilancio, hanno tempi di realizzazione più lunghi e nell’insieme ci sono progetti interessanti, ho deciso di astenermi e vedere cosa in questi anni si potrà veder realizzato, magari auspico anche un insieme di piccole opere che magari consolidi i centri urbani maggiormente penalizzati dallo sfruttamento edilizio.
All’ultimo punto la variante all’art 39 delle NTA del regolamento urbanistico che non erano altro che delle osservazioni per specificare meglio cosa poteva essere fatto e cosa non poteva essere fatto all’interno delle aree a verde privato di pertinenza dell’edificio e le aree a verde sempre di pertinenza ma di valore storico.

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