Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia

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mercoledì 29 settembre 2010

Processo agli antifascisti a Pistoia...

E'stato assestato un altro colpo alla montatura del Questore Maurizio Manzo!

Il 17 settembre si è tenuta nel Tribunale di Pistoia l’ennesima udienza del processo agli antifascisti accusati dell’irruzione nel covo fascista di Casa Pound. Ormai ad un anno di distanza dagli arresti la montatura ordita dal Questore Maurizio Manzo e sostenuta dal PM Luigi Boccia si è completamente sgretolata. Un segnale chiaro della difficoltà in cui si trova l’accusa sono state le dimissioni (imposte o volontarie che fossero) del PM Boccia che ormai aveva perso ogni credibilità agli occhi del Tribunale e dell’opinione pubblica. Su di lui in particolare pesa la responsabilità di aver tenuto (facendo pressione sui giudici) gli imputati in carcere, agli arresti domiciliari ed infine al confino per mesi sulla base di un reato, quello di devastazione e saccheggio, che poi si è rivelato inesistente.

Il PM ha insistito con ostinazione ed arroganza su questa linea persecutoria e antidemocratica, nonostante l’atteggiamento scettico del Giudice Costantini e soprattutto anche dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha dichiarato infondata l’accusa grave di devastazione e saccheggio. Poi con la conferma di questa sentenza anche da parte del Tribunale del Riesame di Firenze la linea persecutoria del PM non ha avuto più strada.

Nell’udienza del 17 i nostri avvocati hanno presentato una prova fotografica (il simbolo di Casa Pound dipinto all’interno della pizzeria di Lucarelli e Ramondia) che dimostra che anche i due testimoni che il PM ha cercato di presentare come “neutri”, altro non sono che fascisti legati a Casa Pound.
Sono stati sentiti anche gli ultimi due testimoni: ne sono emerse ulteriori denunce delle irregolarità commesse dalla polizia, sempre per tenere in piedi una montatura senza fondamenta. In particolare i testimoni hanno parlato del caso inquietante della fidanzata del consigliere Alessandro Tomasi (che si trovava nel covo fascista di Casa Pound quell’11 ottobre) che, senza averne alcun titolo, era presente in questura in mezzo ai compagni fermati e che pareva proprio “schedarli”, prendendo appunti su un quaderno, presumibilmente per rendere possibili i successivi riconoscimenti (da parte dei tre fascisti).

Gli avvocati hanno denunciato anche le manipolazioni (anche in questo caso sotto le pressioni del PM Boccia) fatte sulla perizia delle intercettazioni ambientali con il preciso intento di nascondere elementi che potevano scagionare gli antifascisti. E poi questa non è persecuzione! Il Giudice Costantini ha riconosciuto che non si poteva accettare una perizia di quel genere e si è riservato di decidere se basarsi su quella presentata dalla difesa (e comunque costata 2.800€ agli imputati!!) o disporne una ulteriore d’ufficio.

Il Procuratore Capo Renzo Dell’anno, che ha preso il posto del dimissionario PM Boccia, non ha fatto nessuna opposizione: dal suo comportamento in questa ultima fase del processo si capirà se avrà deciso di prendere le distanze dalla linea imposta dal Questore, oppure se anche lui, come il suo predecessore, si prenderà la responsabilità dell’attacco a quel che resta dei diritti politici e dell’autonomia della Magistratura rispetto all’esecutivo.
Il processo è stato quindi rimandato al 1° ottobre: questa potrebbe essere l’ultima udienza del processo in primo grado.

Il 1° ottobre abbiamo la possibilità di dare un duro colpo a quella operazione che era mirata a mettere a tacere l’opposizione alle misure reazionarie e razziste del governo Berlusconi. Volevano colpire sette antifascisti per bloccare tutto un movimento che stava prendendo forza: quello contro le ronde di Maroni e contro l’apertura dei covi fascisti nelle nostre città. L’11 ottobre il Questore Maurizio Manzo ha pensato di costruire una montatura, creando prove che non aveva, inducendo dei fascisti legati per varie ragioni alla questura a testimoniare il falso, facendo pressione sul Tribunale attraverso il suo complice PM Luigi Boccia.

Ma il nostro caro Questore si è scontrato con una forza che sicuramente non si aspettava, si è scontrato con la solidarietà di miglia di antifascisti, sinceri democratici, lavoratori, studenti, pensionati, persone di ogni età che in questo ultimo anno si sono messe in gioco e si sono mobilitate per difendere quei valori di civiltà e democrazia conquistati con la Resistenza Antifascista. Tutto questo slancio ha come motore la volontà di difendere un patrimonio collettivo, come quello dell’antirazzismo e dell’antifascismo, uno slancio che non ha niente a che vedere con il carrierismo, la malafede, l’avidità e la corruzione che caratterizzano la classe dirigente marcia che governa il nostro Paese. Questo slancio è un qualcosa che loro non possono comprendere e che per questo temono profondamente.

In questa battaglia di democrazia hanno dato il loro contributo partiti come il PCL, la Federazione della Sinistra – Verdi, l’IDV, alcune sezioni dell’ANPI, tantissimi collettivi, associazioni, anche esponenti delle istituzioni come i Consiglieri ed esponenti della Federazione della Sinistra – Verdi, attraverso una conferenza stampa organizzata nel Palazzo della Regione (in cui è stata dichiarata anche l’intenzione di produrre una mozione da presentare al Consiglio Regionale). Sono stati un esempio positivo del ruolo che devono avere gli eletti nelle istituzioni: li invitiamo a continuare su questa strada sempre con maggiore determinazione!

Il 1° ottobre scendiamo in piazza, nel presidio che si terrà davanti al Tribunale di Pistoia a partire dalle ore 9, per difendere i valori di civiltà e democrazia conquistati con la Resistenza , denunciamo il tentativo del Questore Manzo di creare un clima di persecuzione per gli oppositori alle politiche reazionarie promosse dal governo Berlusconi. Il Questore Manzo va cacciato: chi sostiene i fascisti deve essere fermato!!!

Denunciamo la presenza di elementi apertamente fascisti all’interno delle forze dell’ordine come Giorgio Cantini (carabiniere della caserma di Pisa) che provocò con saluti romani ed aggredì a colpi di sedia alcuni partecipanti alla ronda popolare antifascista del luglio scorso a Marina di Massa (ci sono filmati e foto che testimoniano questo fatto) e come Andrea Carobbi (poliziotto della Questura di Pistoia) che è legato alla Fondazione RSI di Terranuova Bracciolini, nata per esaltare l’esperienza criminale del fascismo!!!

Invitiamo tutti a farsi promotori, ognuno nel proprio collettivo, dell’importanza di questa battaglia e quindi della partecipazione più estesa possibile. Partecipazione con una presenza al presidio, ma anche attraverso comunicati e prese di posizione pubbliche.

COMITATO AMICI E PARENTI DI ALESSANDRO DELLA MALVA

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