Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia

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domenica 3 ottobre 2010

Novità dal processo Della Malva...

IL 1 ottobre 2010 c’e’ stata a Pistoia quella che noi pensavamo essere l’atto finale del processo contro gli antifascisti di Pistoia.

In realtà non e’ stata l’ultima,infatti, il processo e’ stato rinviato al 19 novembre ma e’ stata sicuramente l’udienza che ha rovesciato sia politicamente che legalmente il procedimento.

Grazie alla testimonianza di un giornalista del Tirreno di Pistoia e’ stata smascherata la falsa testimonianza del Sign.Lucarelli che oggi , richiamato dal giudice a testimoniare e a confrontarsi con il giornalista, non voleva nemmeno presentarsi in aula….chissà come mai. Una volta in aula ha fatto una figura al limite dell’indecenza sostenendo addirittura ad un certo punto che prima di rispondere alle domande doveva parlare con sua moglie!!!

In sostanza il giornalista,di cui sopra, ha dichiarato, in modo assolutamente credibile, di aver assistito ad un intervista fatta da un suo collega, poco dopo l’assalto a Casa Pound, in cui il Testimone Lucarelli dichiarava di non essersi trovavo sul posto al momento del danneggiamento e di non aver visto nulla. Lo stesso Lucarelli dichiarava oggi in aula che non parlò con nessuno fino alle 21 , ora in cui la polizia l’ha tradotto in questura per fare le sue dichiarazioni. Alle 21 dell’11 ottobre 2009 noi antifascisti eravamo stati sequestrati dalla Digos già da diverse ore e nasce spontaneo il dubbio(se non la certezza) che se alle 16 Lucarelli sosteneva di non aver visto nulla e alle 21 invece, in questura, dichiarava di aver riconosciuto gli artefici dell’assalto (permettendo cosi l’arresto degli antifascisti)allora forse (se non certamente) , in questura e’ stato fornita al Testimone Lucarelli una “storiella” da raccontare in tribunale.

Storiella che però si e’ sgretolata oggi facendo si che il Lucarelli, per bocca del Procuratore Generale Dell’Anno, diventasse un testimone non attendibile. Ci sentiamo di sostenere che la falsa testimonianza del Lucarelli sia stata pilotata dalla questura per il semplice fatto che il giornalista stesso ha dichiarato oggi che un giornalista quando succede un fatto cerca delle testimonianza e per questo e’ stata la cosa più normale del mondo per lui e per i suoi colleghi entrare nell’unico esercizio pubblico , nei paraggi di Casa Pound, aperto in quel momento…dunque se per un giornalista e’ ovvio muoversi in questo modo come mai la questura non l’ha ritenuto necessario se non circa 5 ore dopo che era successo il fatto?E come mai ha ritenuto invece d’obbligo entrare al Primo Maggio e sequestrare gli antifascisti senza avere un supporto di un testimone arrivato solo 5 ore dopo?

La nostra risposta a questa domanda e’ che il piano di bonifica del territorio dagli antifascisti del questore Manzo prevede l’eliminazione degli antifascisti stessi , costruendo attorno a loro delle accuse false e delle intimidazioni che secondo lui farebbero da deterrente….peccato che non tutte le ciambelle riescano col buco! Forse a Lucca in parte il suo progetto e’ andato in porto ma stavolta ha trovato un bel muro davanti..gli antifascisti non mollano e lui e’ all’angolo!

A questo punto dell’udienza si e’ visto, secondo noi, che il giudice Costantini ha cominciato a dubitare della colpevolezza degli antifascisti o perlomeno a porsi qualche domanda(aggiungiamo un bel FINALMENTE). Ha cosi deciso, di sua iniziativa, di mandare a prendere il Sign. Bartalini. Personaggio questo a noi sconosciuto nel senso che nessuno di noi aveva mai fatto caso a questa persona. Il Sign. Bartalini e’ colui che commissionò lo spostamento della famosa stufa/lavatrice a Lucarelli e Ramondia(altro testimone dell’accusa). Questo signore ha oggi dichiarato in aula che la stufa e’ stata portata lungo una rampa di scale ripida da lui stesso dal Lucarelli e dal Ramondia…ma appunto solo fino in fondo a una scala….poi il Sign Bartalini ha provveduto al trasporto della stessa con un carrellino, ma a differenza di ciò che dichiararono Ramondia e Lucarelli, l’ha fatto da solo con l’aiuto di un carrellino.

E che invece il Lucarelli e il Ramondia si sono recati alla loro pizzeria a piedi e SENZA stufa!!! Il Sign.Bartalini ha inoltre dichiarato di non aver visto nessuno scappare mentre spostava la stufa con Lucarelli e Ramondia, a differenza di ciò che avevano dichiarato in precedenza i due Testimoni ossia che mentre spostavano questa stufa erano stati sorpassati da un gruppo di ragazzi che correvano infilandosi le cinture etc.etc….dunque altro testimone che evidentemente sta dichiarando il falso….
Quest’ultima testimonianza,ricordiamo, procurata e voluta dal giudice Costantini, dimostra una volta di più che gli antifascisti non si trovavano sul posto quando sono successi i fatti perchè a nessuno di noi e’ mai venuto in mente di dire ai nostri avvocati di chiamare il signor Bartalini a testimoniare…ed evidentemente se fossimo stati presenti,durante i danneggiamenti, e fossimo stati noi a scappare avremmo saputo con certezza che non c’era nessun trasporto di stufe in quel momento in quella via… se ne deduce anche che la stessa Digos sapeva perfettamente che noi non eravamo sul posto altrimenti avrebbe immaginato una nostra dichiarazione in questo senso che avrebbe immediatamente smontato le testimonianza di Lucarelli e Ramondia.

Dunque concludendo ribadiamo che oggi la svolta c’e’ stata ma dobbiamo anche sottolineare che noi in quel tribunale non siamo entrati , un anno fa’, come innocenti la cui colpevolezza doveva essere dimostrata, come dovrebbe succedere normalmente, ci siamo entrati da colpevoli e abbiamo dovuto dimostrare la nostra innocenza…la lotta non e’ finita ma oggi un bel colpo si e’ assestato. In aula oggi eravamo tutti uniti sulla stessa linea d’attacco contro le macchinazioni della Questura che usa (come si e’ dimostrato oggi)i fascisti come sporca manovalanza. La denuncia contro questo “gioco di squadra” tra fascisti e questura e’ stata fatta anche nelle dichiarazioni spontanee di alcuni imputati ed e’ stato dimostrato che hanno provato a dividerci e a spezzarci ma non ci sono riusciti.
La nostra battaglia continua tutti sullo stesso fronte per continuare a smantellare granello dopo granello il castello di sabbia che ha costruito il questore Manzo un anno fa.

Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti quelli che oggi sono venuti in tribunale ad assistere all’udienza perchè pensiamo che vederle con i proprio occhi queste cose sia molto meglio che sentirsele raccontare!!

Comitato amici e parenti di Alessandro Della Malva

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