Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia

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lunedì 11 ottobre 2010

L'italia ripudia la guerra!!

Nel Belpaese quando si contano i morti piove retorica dai soliti salotti televisivi e dalla carta igienica, pardon stampata. Dopo la convivenza con la mafia propugnata dal ministro berlusconiano Lunardi in palese conflitto di interessi, ecco la sparata di un altro servo del sistema.
Scrive l’esperto di turno Andrea Nativi sul quotidiano Il Giornale: “Impariamo a convivere con i morti in guerra”. Dopo un’altra carneficina con un’opposizione parlamentare inesistente che ha preventivamente approvato le missioni di guerra.

Ecco il soldato hi-tech. Prima sperimentazione segreta proprio in Afghanistan. “Forza Nec”: addio “missioni di pace”. E’ la punta di diamante dell’esercito italiano. Ufficialmente dal 2010 è la prima unità operativa di “cyber soldati”. Ogni kit costa 30 mila euro. In gran segreto l’82° reggimento fanteria “Torino” sperimenta l’equipaggiamento bellico in Afghanistan.

Cosa cambia in pratica? In sostanza gli armamenti. A cominciare dal fucile d’assalto Beretta, evoluzione dei modelli esistenti AR-70/90 e CX4-Storm. L’arma è più leggera con una serie di optional, incluso il lancia granate di 40 mm con calcolatore balistico a telemetria laser. La tecnologia consente prestazioni impensabili: il sistema di mira optronico consentirà al soldato di scoprire, identificare e sparare a obiettivi (esseri umani) su distanze che oltrepassano la capacità del nemico in ogni momento ed in ogni situazione di luminosità, di giorno come di notte.

Anche dietro gli angoli degli edifici. Dati e immagini (di serie le combat camera montate su elmetto e fucile) sono trasmessi in tempo reale a chilometri di distanza, dietro le linee nemiche, in modo da aggiornare costantemente il campo di battaglia. Canale termico, telemetro laser e compasso integrato, invece, per il sofisticato binocolo. Le nuove uniformi assicurano maggiore protezione e minor visibilità. Sono più leggere del 20 per cento rispetto a quelle standard e, grazie al ricorso alle fibre impregnate di carbone attivo risultano efficaci contro la minaccia Nbc.

Nulla è stato lasciato al caso. Ecco i sensori per tenere sotto controllo costantemente lo stato psico-fisico del soldato, laptop collegati in Gprs, navigatori satellitari palmari funzionanti con batterie al metanolo. Le linee di tendenza della Difesa italica prevedono un numero sempre più limitato di soldati con elevate possibilità di sopravvivere al combattimento. Insomma, l’Italia sarà perennemente in guerra. Ergo: per favore niente lacrime retoriche sui giovani morti in battaglia. Anche lei Vendola si astenga e rispetti il dolore: non risulta agli atti pubblici che abbia mai prodotto qualcosa di serio contro la guerra e lasci riposare in pace don Tonino Bello. Prego: qualcuno dei più alti in grado dello Stato maggiore – magari anche un semplice generale di divisione – rinfreschi la memoria al ministro della difesa Ignazio la Russa.

In Afghanistan i tornado del sesto stormo di stanza a Ghedi (BS) – dove gli Usa custodiscono illegalmente, contro la volontà popolare bombe nucleari modello b 61, col beneplacito dei vari governi tricolore – sono armati con ordigni bellici. Parola del generale Carlo Jean (nel 2003 voleva imporre il deposito unico di scorie nucleari alla Lucania per conto della Sogin e di Berlusconi): “Occorre smettere di considerare la pace come una specie di diritto acquisito, garantito dall’art. 11 della Costituzione, ma di fatto delegato ad altri.
Occorre considerare le Forze Armate anzichè come mezzi indispensabili per qualsiasi pace possibile…”. A crepare sono quasi sempre i figli del Sud, come ai tempi dell’annessione del Mezzogiorno.

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