Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia

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lunedì 22 marzo 2010

A Enrico Rossi, prima di tutto l'acqua...

Lettera aperta a Enrico Rossi, candidato Presidente della Regione Toscana
p.c. - Ai Partiti della coalizione di centro sinistra in Toscana.


Caro candidato Presidente, chi ti scrive è cittadina e cittadino toscano impegnata/o da anni nella battaglia per l’acqua "bene comune", con la convinzione che la tutela, il controllo e la gestione pubblica del bene vitale acqua sia una questione strategica e di civiltà; le mutazioni climatiche ed i processi demografici aggravano da tempo le crisi idriche, ma anche la crisi del modello finanziario e produttivo del pianeta Terra ci sta mettendo del suo offrendo “l’affare acqua” agli appetiti senza scrupoli (di nuovi centri di interesse economico) attraverso il modello di gestione a rilevanza economica dei servizi idrici.


La recente normativa, imposta dal Governo italiano in materia di servizi pubblici (contro cui la Giunta Regionale Toscana ha opposto ricorso alla Corte Costituzionale), se non riusciremo assieme a bloccarla, produrrà anche in Toscana pesanti conseguenze, perché le quote di maggioranza del socio dei Comuni toscani nelle Spa che gestiscono il servizio si ridurranno al 30% e passeranno di mano (molto probabilmente al gruppo Caltagirone) con la perdita definitiva di ogni residua sostanza di controllo pubblico dei nostri gestori; del resto lo sai bene che attualmente, nonostante i rapporti di forza societari, tutti i ruoli di Amministratori delegati sono in mano ai soci di minoranza.


L’indagine condotta dalla Sesta Commissione del Consiglio Regionale Toscano in materia di servizi idrici ha sancito autorevolmente che il "modello toscano", basato sulle Spa pubblico/private, non è in grado di portare avanti (con le tariffe) la montagna d'investimenti necessari per completare reti ed impianti, ridurre le perdite e rispettare i parametri europei sugli scarichi delle acque reflue depurate(senza scatenare una vera e propria ribellione sociale) e quindi, giustamente, anche nel tuo Programma, si parla di un ingresso di importanti quote di denaro pubblico per finanziare questi interventi.


Quello che noi pensiamo sia giusto fare OGGI è prendere atto che il modello scelto per attuare la legge Galli va cambiato, pensando agli scenari futuri: in primo luogo è necessario garantire accesso al servizio con tariffe uguali per tutta la Toscana, inoltre è necessaria l’individuazione di

un percorso, a tappe prefissate, per uscire dal modello esistente.

Il sistema che noi proponiamo, da realizzare con l'inevitabile gradualità, dovrà essere basato su Aziende speciali consortili totalmente pubbliche, che gestiscono un'attività di non rilevanza economica, sottoposte ad un'unica Autorità di controllo regionale.


Caro candidato Presidente, come noi... sai bene che il grosso delle concessioni per le gestioni dei servizi idrici toscani scadono intorno al 2023: quello che ti chiediamo è di scegliere coraggiosamente, ADESSO, una strada che ci consenta di arrivare (5 o 6 anni prima) ad un cambio di modello complessivo, basato sulla gestione pubblica (controllata anche dai cittadini) di un sistema di attività industriali incaricate del servizio; la scelta che chiediamo, a te ed alla tua futura Amministrazione, rappresenta l’unica cosa sensata da fare per evitare che l’acqua Toscana sfugga completamente di mano al controllo pubblico.


Precisi segnali provengono, da tempo, dai nostri territori, attraverso le migliaia di cittadine/i che hanno provveduto a segnalarli tramite numerose raccolte di firme, proposte di legge, vertenze territoriali che stanno trovando un fertile terreno di lavoro dentro a tanti Consigli Comunali: quello che ti chiediamo è un segnale forte e chiaro in questa direzione.


Se lo farai potrai contare su preziose energie e nuove culture amministrative; in caso contrario avrai il nostro impegno per costruire la più ampia opposizione politica e sociale.

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