Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia

Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia

sabato 6 marzo 2010

E' morta la democrazia!!

Con questo schifoso decreto “interpretativo” salvaliste e l'altrettanto scandalosa firma di Napolitano, che di interpretativo non ha nessuna scusa, in Italia, è morta ufficialmente la democrazia, quella che rimaneva, per noi cittadini che crediamo in uno Stato di diritto.

Entriamo nello specifico del decreto che, non interpreta, come sostengono “Loro”, ma cambia la legge in vigore.

Permette così di sanare i ritardi e gli illeciti nella presentazione delle liste elettorali del PDL in Lombardia e Lazio, che hanno come unica causa le beghe interne al partito.

Le 24 ore di tempo concesse per sanare errori e carenze nella presentazione delle liste non partiranno dal momento del deposito, ma da quello di pubblicazione del decreto. Chi è rimasto fuori in altre Regioni se ne dovrà fare una ragione, alla faccia del principio di uguaglianza.

È un gravissimo abuso, che fa scempio dei principi costituzionali e della democrazia, e che falsa la competizione elettorale in corso, a vantaggio del PDL.

Il governo sostiene di aver ridato, con questo decreto, il voto ai cittadini. E di aver solo voluto aiutare i giudici del TAR, chiamati ad esprimersi in queste ore, a dare la decisione corretta (ovvero quella che dà ragione al PDL!). Poco importa se per ottenere questo risultato si sia violata la Costituzione, che in materia elettorale esclude il decreto-legge (art. 72, comma 4).

Il bianco può mai essere nero? Il decreto dice di sì!

Prevede, di fatto, che timbri mancanti diventino presenti, firme di persone morte diventino firme di persone vive, persone assenti al momento della consegna delle liste diventino presenti.

Nessun cittadino può depositare una domanda per un concorso o per un posto di lavoro dopo la scadenza dei termini, o con una documentazione incompleta.

A meno che il concorso non siano le elezioni regionali e il cittadino non si chiami Formigoni o Polverini!

Stiamo sprofondando in un tunnel con la sola consapevolezza di essere in una “democrazia ad personam” per non dire in un regime, infatti nel dizionario la parola “regime” si intende un sistema di controllo sociale, ovvero, più specificamente, una forma di governo specialmente quando è strettamente correlata ed identificata con una personalità politica che vi assume un ruolo dominante, mai più esplicita di questa spiegazione può essere azzeccata nel contesto italiano!!

Parola spesso usata per indicare dittatori di paesi a noi lontani, ma bisognerà purtroppo abituarci a sentirla dopo questo golpe!, dove le leggi non si applicano ma si interpretano ovviamente a “loro” favore dove, come amava ripetere il Marchese del Grillo: Perché io sono Io e voi non siete un cazzo!!!

Ormai in Italia non ci son più certezze , la certezza della pena non esiste più da anni, la certezza di un lavoro stabile è una chimera, la certezza della casa non ne parliamo, per finire con la lotta all’evasione fiscale, che non è più nei programmi elettorali da tempo! è rimasta una favola che non incanta più nessuno….

A Milano, per esempio, il candidato della federazione della Sinistra, Vittorio Agnoletto, s’è incatenato davanti al Tar della Lombardia, ma penso che non otterrà nemmeno un trafiletto nell’ultima pagina dei giornali locali, la stampa s’è allineata da tempo al governo, quindi aspettiamoci di tutto, tanto vale non presentarsi nemmeno a votare, se il risultato delle urne non sarà quello auspicato dal Pdl, ricorreranno ad un decreto legge per sovvertire i risultati elettorali, ovviamente a Loro favore, tanto “qualcuno” che firma il decreto lo trovano di sicuro!!!

Buon regime a tutti

1 commento:

  1. Nel “fu” bel paese,ormai consegnato dalle “alte” istituzioni a padrini e padroni,noi cittadini ci rifiutiamo di condividere atteggiamenti anticostituzionali e lesivi del corretto concetto di legalità.Sono veramente stanca di assistere alla disfatta della nostra democrazia,alla diffusione del “si può fare tutto se siamo noi a farlo”! La regola è l’unico argine al sorpruso e rispettarla è uno dei valori della democrazia.Siamo di fronte a un “regime”,certo non quello che si manifesta con i carrarmati,(anche se alcuni comportamenti delle forze dell’ordine lo ricordano)ma più sofisticato,più insinuante e pericoloso,un regime che diffonde il pensiero unico, mortificando il dissenso e limitando le numerose potenzialità intellettuali presenti nel nostro paese.Non dimentichiamo che a sconfiggere il pensiero unico non è un altro pensiero unico bensì le singole particolarità che sono l’unica risorsa di un paese civile.

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