Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia

Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia

martedì 12 aprile 2011

Resoconto Consiglio Comunale del 11 aprile 2011

Nel consiglio comunale di ieri c’era l’approvazione del bilancio di previsione 2011 e il bilancio pluriennale 2011/2013, una mozione a sostegno della scuola pubblica, il piano delle alienazioni, la revisione del regolamento per l’attuazione della legge n°15/09,l’affidamento degli incarichi esterni di studio e di ricerca e l’approvazione delle aliquote e detrazioni per l’anno 2011, per questo motivo parlerò soltanto del bilancio.

Per quanto riguarda il dato analitico l’assessore Fantucci ha illustrato in maniera soddisfacente i capitoli e le coperture relative, però il bilancio, come ogni bilancio comunale è un atto fondamentale per ogni Comune, dove si delinea la linea politica di ogni amministrazione, dove le scelte incidono direttamente sulla vita dei cittadini, nel bene e nel male. ( sui servizi, la viabilità, il trasporto, per l’urbanistica ed i lavori pubblici )

Infatti senza soldi non è possibile fare politica, in senso pratico, perché poi bisogna rispondere ai bisogni della collettività, ed il Comune rimane l’interlocutore principale e più vicino per tutti noi in questo momento di crisi economica, che è sempre forte.

Questo è il contesto in cui si inserisce il bilancio di previsione 2011 di Monteriggioni.

La relazione del sindaco e della giunta al bilancio di previsione la condivido in molte parti (facendo comunque dei distinguo), sarà la crisi, ma condivido il quadro della giunta quando si parla di un Governo che non è all’altezza della situazione in questo momento.

Approvo anche il passaggio dove si parla della disuguaglianza della ridistribuzione del reddito che porta ad un minor capacità alla spesa per un tessuto sociale ampio e di conseguenza ad una disgregazione sociale oltre ad un rallentamento della ripresa economica.

Il federalismo fiscale tanto sbandierato non riduce le tasse ma liberalizza la possibilità da parte dei comuni di mettere nuove tasse per compensare le mancate risorse statali.

Infatti è alla luce la possibilità di inserire la tassa di soggiorno sulle presenze alberghiere.

Per non parlare del taglio lineare del 10% circa, che nel nostro Comune ammonta a 167000€, alla famosa cancellazione dell’Ici sulla prima casa, che come ho ripetuto più volte, era l’unica vera tassa federale di cui i comuni disponevano.

Ci vorrebbe uno stato centrale che risparmia ( vedi l’abolizione degli enti inutili come le provincie, con cui aveva fatto campagna elettorale il Governo, per poi far marcia indietro quando si sono accorti che i tagli riguardavano anche le provincie del nord ) , invece c’è un Governo a caccia delle streghe sulle piccole amministrazioni che sarebbero la causa dello sperpero del denaro pubblico, per questo motivo è stato introdotto, da una parte dei vincoli restringenti, dall’altra è stato fatto dei tagli lineari senza guardare in faccia chi veramente sperpera e chi è virtuoso.

Ovviamente più c’è crisi e più vengono ritoccate le spese di bilancio sul capitolo del sociale, che vanno ad incidere sulle fasce di popolazione più debole già in difficoltà ( ritocco delle quote della mensa e trasporto, del nido, dei contributi affitto, l’assistenza domiciliare, ecc. ) e anche se è stato introdotto un sistema di scaglionamento condivisibile, e l’aumento dell’esenzione da 5000 a 6000, esiste un bisogno reale di molte famiglie che non ce la fanno più ad andare avanti e si rivolgono al Comune.

Sulla relazione dell’urbanistica condivido solo in parte alcuni aspetti.

Quando si parla delle pratiche dell’ufficio urbanistica, dove si fa riferimento alla complessità ed all’allungamento dei tempi per il rilascio delle stesse soggette a vincolo, sembra che il tutto sia dovuto alla burocrazia dell’ente subordinato(la sovrintendenza )e da parte dei tecnici privati che depositano documenti “lacunosi” e quindi dilatano i tempi del rilascio dei permessi e provoca contenziosi.

Non viene penso in considerazione che anche l’ufficio possa metterci del suo,( a volte dando delle mezze o non esaustive indicazioni ai tecnici privati che gli sottopongono le pratiche ) ovviamente soltanto chi non ha mai frequentato l’ufficio urbanistica può pensare che tutto sia sempre responsabilità di altri o di norme complesse ( anche gli altri comuni hanno i medesimi problemi ma non mi risulta che i tecnici debbano aspettare mesi per il rilascio di un permesso, o per una semplice determina da parte dell’ufficio tecnico per girare il rimborso dal bando fotovoltaico al richiedente ) .

Secondo il mio modesto parere se ci sono delle difficoltà sono da dividere in modo equo tra tutti i soggetti, perché non è possibile che per una pratica si possa aspettare dai 3 ai 9 mesi, e siccome succede ( fosse anche per un solo cittadino/tecnico, ma non è cosi ), è normale che nascano contenziosi.

Il passaggio successivo è la scadenza del Regolamento Urbanistico il 14 di luglio.La legge regionale dispone per le aree che le quali non siano stati espressi nei 5 anni la volontà edificatoria torneranno ad essere inedificabili in automatico.

Questo mi sembra una cosa positiva perché mette in luce più aspetti, che il piano strutturale in alcune zone forse è stato sovra dimensionato, poi dal momento che si fa riferimento ad una “previsione urbanistica” il tempo di 5 anni mi sembra congruo per qualsiasi soggetto privato per decidere se investire o meno sul territorio messo a disposizione dal Comune con sopra una “previsione”.

Per quanto riguarda il rifacimento del sito istituzionale sono pienamente d’accordo, infatti la prima proposta che portai all’attenzione della commissione era il rifacimento del sito, e trovo utile che ci sia spazio e la volontà come avevo più volte sollecitato, per favorire la visibilità delle varie associazioni, che sono un valore aggiunto del territorio per tutta la comunità, ed è giusto restituire loro visibilità anche tramite il sito istituzionale, con cui i cittadini prediligono sempre di più relazionare, e comunque è una delle poche operazioni di innovamento a costo zero.

Per il capitolo delle opere pubbliche è un capitolo che trova molti lati chiaroscuri, oltre allo slittamento di molte opere del 2010, dove si deve ricorrere al “ consistente” piano delle alienazioni per far fronte alle opere inserite nel 2011, ovviamente con il meccanismo perverso esistente, per tenere fede ai pagamenti delle opere che si andranno a realizzare nell’anno corrente devono avvenire con entrate dell’anno corrente quindi si deve ricorrete all’alienazione e poi alla vendita di terreni e proprietà comunali, cosa che io non condivido perché è un circolo vizioso da cui non è facile uscirne.

Credo comunque che le opere di interesse pubblico siano anche le piccole opere, come i marciapiedi, la segnaletica e gli attraversamenti in sicurezza, dei giardini pubblici attrezzati, spazi per far passeggiare i cani, che con capitoli di spesa sostenibili possono essere realizzate, e credo che ce ne sia bisogno dove in questi anni c’è stato una forte espansione urbanistica.

Concludo dicendo che condivido in molte parti il lavoro, lo sforzo e le scelte dalla maggioranza, ma io mi trovo dalla parte della minoranza e quindi il mio voto contrario resta un voto politico, e non di merito, per le ragioni sopra esposte.

Rimango in attesa di leggere il bilancio consuntivo, dove le riflessioni non saranno al “se o ai ma”, sarà un giudizio globale sulla scorta del lavoro e degli obbiettivi programmati svolti, se tali obbiettivi saranno a mio avviso soddisfacenti il mio voto sarà diverso.

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