Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia

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lunedì 17 maggio 2010

Lavori pubblici a metà...

Dopo anni finalmente su via Berrettini a Castellina Scalo, nel comune di Monteriggioni, si legge dai comunicati, verrà rifatto completamente il manto stradale.
Che ci siano da rifare marciapiedi e asfalti su tutta la via nessuno lo mette in dubbio, il problema è sempre il solito, cioè, riuscire a completare un cantiere dalla “A” alla “Z”, perché vanno bene i lavori di restyling superficiale ( illuminazione marciapiedi e asfalto ), ma si sacrificano altre opere come la sostituzione della rete idrica, ormai vetusta e mal dimensionata, essenziale come il rifacimento della strada stessa.

Qualcuno già si domanda perché spendere 300 mila euro, senza prendere in considerazione di rifare anche l’acquedotto, questo vuol dire fare un lavoro a metà.
Infatti, con i lavori in corso, le condutture, già vecchie e usurate, sono sottoposte a stress da carico maggiore, e potrebbero rompersi più frequentemente, con la conseguenza di dover intervenire successivamente, spaccando nuovamente la strada per effettuare le riparazioni.

Ovviamente sappiamo quanto i problemi di bilancio incidano sulle opere da eseguire, ma mentre il Comune negli ultimi 10 anni ha conosciuto un fiorente sviluppo edilizio, non possiamo dire che è seguito uno sviluppo altrettanto costante delle infrastrutture, quali reti idriche, reti fognarie e depurazione, che sono opere essenziali se vogliamo continuare a crescere.

A oggi in alcune frazioni ci sono problemi irrisolti da anni sia per l’approvvigionamento idrico sia per la depurazione ( vedi Lornano / Badesse ), e si continua a costruire senza garanzie sufficienti che questo problema venga risolto.
Il comune dal canto suo rimanda al gestore del servizio idrico i problemi su esposti, mentre, l’acquedotto del Fiora, fa sapere che non riesce a garantire gli investimenti sufficienti, se non facendoseli anticipare dal Comune stesso.
Chi rimane inascoltato sono i cittadini che ancora una volta avranno un’opera a metà.

Per questo motivo è ancora più forte l’appello alla sottoscrizione dei tre quesiti referendari per la ripubblicizzazione dell’acqua, perché a decidere possiamo essere noi.

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