Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia

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venerdì 30 aprile 2010

Il voto sul bilancio consuntivo 2009

Il bilancio non è altro che l’attuazione del programma con cui la maggioranza si è presentata alle elezioni, quindi da parte della federazione della sinistra cui rappresento posso solo prendere atto che il bilancio rispetta tutti i parametri, come ha illustrato l’assessore, sia, nella relazione di rendiconto del 2009, sia in consiglio comunale, e di conseguenza le mie saranno considerazioni puramente politiche sul bilancio e non una valutazione di merito sulla gestione delle voci analitica dello stesso.


Sono soddisfatto che il patto di stabilità sia stato rispettato e che continua la lotta all’evasione fiscale sugli immobili, sia come riclassificazione sia come omessi pagamenti, che le voci di entrata corrente coprono le spese correnti, che non ci sono debiti fuori bilancio e che nel 2009 siano state accolte e soddisfatte tutte le domande dei canoni affitto.


Quello invece che non c’è e non ci sarà nei prossimi anni è un cambiamento di tendenza nell’affrontare il bilancio comunale, perché dico questo, perché mentre dal sindaco sento dire, “ siamo un comune con i conti in ordine, anche se nei prossimi anni l’edilizia privata non dovesse dare delle risposte positive, oppure, io direi, se avessimo coraggio, possiamo comunque garantire con le entrate correnti una copertura delle spese correnti”, cioè per il personale per i servizi e per l’acquisto di beni, e se lo dice il Sindaco ci possiamo credere.


Invece ancora oggi si spinge sull’entrate derivanti dagli oneri di urbanizzazione per l’edilizia privata, o industriale, mentre per le opere pubbliche ogni anno il comune è costretto ad alienare alcuni beni o terreni propri per poi monetizzarli, producendo in questo modo un circolo vizioso senza ritorno, per finanziare opere pubbliche decise anni prima.


Sarà utopistico ma sarebbe bello ridurre dal bilancio le aree destinate all’edilizia residenziale e industriale, visto che i numeri parlano chiaro;

infatti i proventi ICI per la prima casa, ad oggi, incide nelle entrate bilancio pochissimo,

il-------------------------------------- --------------------------- 2,86%,

mentre per le seconde case e i negozi incide per il 52,15%,

per gli immobili industriali incide per il -----------------25,50%

per un totale di 2550000 euro circa.


Quindi nel nostro comune ci sono molte seconde case, negozi e zone industriali sufficienti a introitare proventi che vanno a coprire la spesa corrente e non vedo il motivo di spingere ancora sull’urbanistica, forse sarebbe opportuno dirottare e spingere di più sull’aumento e sulla qualità dell’offerta turistica, che nei prossimi anni sarà un volano per l’economia del nostro territorio, se sapremo coglierne l’opportunità, altrimenti i turisti saranno dirottati su altre mete, sta a noi, come amministrazione pubblica a valorizzare questo aspetto per dirottare entrate sempre più ragionevoli che possano piano piano sopperire alla diminuzione dei proventi dell’edilizia, in modo tale da non essere totalmente dipendenti dalle imprese costruttrici, che giocoforza spuntano l’affare migliore.

Perché come ha detto il sindaco è il mercato che determina se in una determinata zona è redditizia per costruirci le abitazioni, altrimenti non ci sarebbero ancora richieste a Monteriggioni da soddisfare.

Invece secondo il mio modesto parere il mercato, specialmente sull’urbanistica, va controllato ( anche perché è l’amministrazione che decide, e qui entra la volontà politica, se una determinata zona va sviluppata oppure no in base a contesti oggettivi e di interesse pubblico!! ) altrimenti il mercato detterà lui stesso le regole, ma non saranno di certo a tutela degli interessi collettivi, cosa che deve garantire il comune!!


San Gimignano insegna, il turismo è un opportunità e va colta, noi nel nostro territorio abbiamo le carte in regola per fare altrettanto con un offerta differenziata sia naturalistica sia storica sia spirituale, se cosi la vogliamo ricondurre, con la via Francigena.

Per le opere pubbliche cosa posso dire, ci sono degli investimenti corposi su badia isola, che condivido, però andrebbe accentuato un piano per le case popolari o a canone concordato, poi l’autocostruzione tanto pubblicizzato che ancora non è partita, vedo pochi investimenti sul potenziamento dell’arredo urbano, con 45mila euro nel 2009 e 50mila euro per il 2010 ci facciamo poco, magari mettiamo due panchine qua e la….


Secondo il mio parere va rivisto il piano delle opere pubbliche cercando non soltanto opere faraoniche ma opere semplici e indispensabili come sulla sicurezza stradale, quali marciapiedi e attraversamenti pedonali in sicurezza, la sistemazione di quelle piazze e giardini esistenti migliorandoli, l'abbattimento delle barriere per i disabili, permettendo loro di fruire al meglio del nostro territorio, perché la qualità della vita può dipendere anche dalle piccole opere pubbliche.


Ovviamente queste mie considerazioni, puramente politiche, mi fanno propendere per un voto contrario in quanto non vedo, ripeto, in questo e nei prossimi anni un inversione di tendenza significativo da questa impostazione.

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