Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia

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giovedì 29 aprile 2010

Trasporto pubblico locale ancora per poco..?!?!

E' in approvazione in tutti i consigli comunali il progetto della toscana del sud, il quale prevede che le aziende di trasporti “Train” “Rama” “LFI” e “ATM” si uniscano per formare un unico soggetto imprenditoriale.
Dopo l’acqua i rifiuti, i servizi di assistenza domiciliare con la società della salute, ancora una volta vediamo allontanare dai cittadini un servizio pubblico essenziale, in questo caso per la mobilità, il servizio del” trasporto pubblico locale”.
Si pensi come può essere determinante il servizio di trasporto per i cittadini ndei piccoli paesi o frazioni che altrimenti non potrebbero muoversi ( tipo Chiusdino, Monteguidi, o alle piccole frazioni che sono nel nostro comune.

Dobbiamo dire che il servizio di trasporti è gestito da 7 anni in maniera privatistica, da un azienda del territorio, chiamata Train, ma pur sempre a totale capitale pubblico, che deve rendere conto in prima persona agli azionisti che sono i 36 comuni della provincia di Siena, e quindi ai cittadini, adesso con questa nuova aggregazione si ridefiniscono gli assetti societari e quindi le quote dei comuni scenderanno significativamente, perché le quote confluiranno nel nuovo riassetto societario dove il “Train” avrà il peso del 34% all’interno della “new co” che verrà costituita.
Il piano industriale prevede un impronta ancora più privatistica con ricadute in primis sui lavoratori e in secondo sulla sicurezza per i passeggeri per i tagli alle manutenzioni, che sono previste.
Un'altra criticità del progetto è stata la scarsità di confronto.
Anche sei il documento che viene presentato coma “Piano Industriale” porta la firma dell’ottobre 2009 (??) i primi atti nei consigli comunali si sono avuti solo in questi giorni.

All’interno delle commissioni consiliari gli spazzi per comprendere/confrontarsi sono stati troppo stretti o assenti. Forse è mancato anche un coinvolgimento più ampio nei confronti dei cittadini ai quali spiegare il futuro dell’azienda che gestisce (gestirà???) il servizio di Trasporto pubblico locale.

Secondo noi lo spazio del confronto dovrebbe essere sempre esteso e non ristretto come succede spesso quando si affrontano cose complesse come queste.
La bontà del processo aggregativo deve misurarsi non solo sugli andamenti economici futuribili / prevedibili della nuova azienda ma da atti concreti che facciano senza dubbi riconoscere le potenzialità per lo sviluppo quali / quantitativo (più servizi e più qualità di erogazione degli stessi) dei servizi di Trasporto Pubblico.

Le operazioni aggreganti non possono essere fatte sulla pelle dei lavoratori. Quindi dobbiamo chiedere che siano garantiti gli attuali standard (livelli) occupazionali, salariali e normativi (non solo per i lavoratori che da più anni sono all’interno dell’azienda) e che l’omogeneizzazione del trattamento debba avvenire sui trattamenti aziendali più vantaggiosi
Che gli atti di gara (la prossima) debbano contenere regole ferme e chiare per la tutela dei posti di lavoro anche sotto l’aspetto dei livelli salariali e normativi

Occorre sottolineare che anche in questo caso siamo di fronte alla privatizzazione di un servizio essenziale per il riconoscimento compiuto di diritti costituzionali (libertà di movimento) e che anche in questo caso occorrerebbe ripensare pienamente al modello di gestione. Per noi vale anche in questo caso le riflessioni fatte sull’acqua e la ripubblicizzazione del servizio fino alla produzione in proprio (ente che produce direttamente con proprio personale il servizio di TPL)

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