Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia

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sabato 13 ottobre 2012

Comunicato stampa con proposta di modifica statuto Fondazione MPS

 
 Un pubblico attento e numeroso ha seguito la conferenza stampa aperta organizzata dai circoli cittadini Città Domani – Sinistra per Siena, Peppino Impastato dell’IDV e Viro Avanzati di Rifondazione Comunista per presentare la proposta di una profonda revisione dello statuto della Fondazione MPS, da mettere in atto subito per cambiare radicalmente il modo di operare di un ente che ha sperperato un immenso patrimonio della Città.

In sintesi le proposte prevedono: obbligo di gestire direttamente il proprio patrimonio, che è funzione caratteristica non delegabile; poteri di nomina della Deputazione Generale che tornino nelle mani degli organi elettivi (comune, provincia, regione) e non più di sindaco e presidenti; riduzione del numero dei componenti la Deputazione amministratrice; poteri di revoca da parte degli organi nominanti; bandi pubblici per la formazione di elenchi di candidati e voto limitato per evitare inciuci; ineleggibilità di coloro che sono stati amministratori o dirigenti di comune, provincia, regione e società partecipate nei cinque anni precedenti la nomina; divieto per gli amministratori della Fondazione di assumere incarichi nelle società partecipate dalla stessa; compensi dei membri della Deputazione Amministratrice equiparati a quelli del Sindaco e degli Assessori del Comune di Siena, e per la deputazione generale limitati ad una gettone di presenza di 300 euro mensili (contro gli attuali 2.000); spese di funzionamento generale della Fondazione non eccedenti una quota prestabilita dal bilancio.

Infine, dato il carattere di soggetto rappresentante un’intera comunità, è stata affermata la necessità che tutti gli atti della Fondazione siano pubblici ed improntati alla massima trasparenza.
Con questa proposta i circoli intendono stanare le forze che ancora resistono al cambiamento e costringerle ad un confronto di merito, senza tante manfrine come quelle di chi parla di revisione dello statuto avendo in mente solo provvedimenti di facciata.

Nel corso della serata è stato inoltre ripresa la proposta, già presentata all’assemblea dell’associazione degli Azionisti per il Buongoverno MPS, di una revisione della struttura della banca che consenta di salvare il salvabile, mettendo al riparo il cuore essenziale del Monte dei Paschi dalla rapina che sta tentando di sottrarlo alla città. La proposta prevede sostanzialmente di dividere in due la banca, conservandone per un terzo la parte operante nei territori dell’Italia centrale con un controllo reale in testa alla Fondazione ed quindi alla comunità senese e lasciando al processo di normalizzazione voluto dai neoliberisti e dal governo quei due terzi che operano nel resto del paese.
Anche questa è una proposta verso la quale non ci si può girare dall’altra parte: chi ha avuto tanta parte nel disastro che è stato combinato, cerchi di mettere la testa al lavoro per ridurre al minimo i danni.

A conclusione dell’assemblea i circoli si sono presi l’impegno a promuovere una petizione popolare ed iniziative in tutte le sedi per avviare un’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori della Banca e della Deputazione Amministratrice della Fondazione affinché siano chiamati a rispondere legalmente ed in solido dei danni procurati alle istituzioni da loro amministrate ed alla comunità senese.
Siena, 13 ottobre 2012










Fondazione Monte dei Paschi




Il virtuoso Sistema Siena si è involuto in un gorgo di clientelismo provinciale che ha inghiottito tutto, dall'Università alla Banca, dal Santa Maria della Scala al Comune e che minaccia ogni altra istituzione distruggendo ogni prospettiva. L'enorme quantità di quattrini che il Monte dei Paschi faceva piovere sui buoni e sui cattivi ha portato ad una degenerazione in cui non contano più la qualità dei progetti e delle persone, ma l'affiliazione e la spartizione”.



E' da questa accertata premessa che il Circolo Città Domani – Sinistra per Siena, il Circolo Peppino Impastato dell'Italia dei Valori e il Circolo Viro Avanzati del Partito della Rifondazione Comunista intendono partire per sottolineare il carattere politicamente corruttivo di alcune norme dell'attuale Statuto della Fondazione e per chiedere alla società civile senese e agli organi competenti per la sua revisione uno straordinario e immediato impegno capace di imporre una svolta e una riscossa civile.
La Fondazione ha mancato clamorosamente gli obiettivi minimi stabiliti dagli articoli 3, 4, e 5 del proprio statuto contravvenendo in particolare il principio essenziale della salvaguardia della consistenza del suo patrimonio e la sua valorizzazione a causa soprattutto dell’assoluta mancanza di autonomia e della subordinazione al sistema di potere che l'hanno spinta ad avallare scelte maturate al suo esterno e sulle cui conseguenze, nella maggior parte dei casi, non esisteva la benché minima consapevolezza.
Questa drammatica situazione si è verificata in quanto l'organo di indirizzo e l'organo di amministrazione della Fondazione sono stati concepiti fin dall'inizio come strumenti finalizzati alla mera gestione delle risorse e all'erogazione degli utili che la banca avrebbe ineluttabilmente realizzato, producendo un'attenzione pressoché esclusiva ad una distribuzione che non scontentasse nessuno, alimentando un sistema di clientele e un sottobosco di potere che nulla avevano a che vedere con le finalità perseguite dall'attuale statuto.
La Fondazione stessa è diventata un organo autoreferenziale ben poco attenta al suo ruolo di azionista di riferimento del Monte dei Paschi e priva di capacità di selezionare le politiche che avrebbe dovuto esprimere. In molti campi la sua struttura, già eccessiva, ha prodotto una molteplicità di centri di spesa (società controllate e partecipate, incarichi di consulenza) generando costi assolutamente insostenibili.




Per produrre una nuova etica dell'amministrazione del bene comune che la Fondazione rappresenta servono immediati interventi:


A) Gestione del patrimonio della Fondazione.
Eliminare radicalmente ogni possibilità di far ricorso a soggetti ed entità esterne: la gestione del patrimonio è funzione caratteristica che va svolta con risorse proprie ed all'interno della propria struttura operativa responsabile dei risultati.

B) Senesità
La Banca deve tornare alle origini, in altre parole esercitare la funzione di Banca del Territorio che fa credito alle imprese e le aiuta nei loro investimenti, che sostiene le iniziative produttive nell'agricoltura e nell'ambiente, che valorizza la cultura e l'arte di cui è ricca la nostra terra contribuendo per questa via a creare occupazione e certezza per le future generazioni. Rifiutiamo una banca con aspirazioni monopolistiche che investe in titoli spazzatura e specula sui titoli di Stato.
Per questo la Senesità passa oggi attraverso un progetto di scissione della Banca attuale: da un lato quella nazionale che persegue i suoi obiettivi di globalità senza “l'onere” degli interessi locali, dall'altro una banca regionale dell'Italia centrale e di ridotte dimensioni rigorosamente sotto il controllo della Fondazione che salvaguarda l'occupazione nel territorio e che persegue quelle finalità. Non c'è tempo da perdere: il territorio faccia sentire la sua voce.
La residenza nel territorio dell'attuale provincia di Siena di una parte degli amministratori della fondazione non può essere una norma finta: o è una residenza che risale ad alcuni anni, o è requisito che va eliminato.

D) Poteri di nomina
La Deputazione generale, ricondotta ai suoi compiti essenziali di indirizzo, deve essere nominata dagli organi collegiali di elezione diretta da parte dei cittadini (Comune di Siena, Provincia, Regione) e, in misura da definire, dagli enti pubblici e provati “radicati sul territorio ed espressivi, per tradizione storica senese, di interessi meritevoli di essere rappresentati nell’organo di indirizzo” (secondo gli indirizzi della Corte Costituzionale) e non più da singole persone, benché democraticamente investite di poteri di governo, che ottengono smisurati vantaggi personali dalla riconoscenza dei nominati a scapito della loro autonomia critica.
La Deputazione amministratrice, nominata a sua volta da quella generale, può essere utilmente ridimensionata e ridotta a tre membri compreso il presidente.
Fermo restando il rapporto di autonomia previsto dalla legge tra nominanti e nominati gli enti nominanti nei confronti della deputazione generale e la deputazione generale nei confronti di quella amministratrice e del presidente devono essere investiti di poteri di revoca in caso di accertate e conclamate violazioni statutarie o per inosservanza degli indirizzi generali prestabiliti.





E) Meccanismi di nomina
Ritenendo fondamentale il possesso dei titoli culturali e professionali e di comprovate esperienze e competenze in capo ai candidati, si chiede l'istituzione con bandi pubblici di un albo permanente e annualmente aggiornato da cui individuare gli eletti con forme di votazione che garantiscano il più ampio pluralismo democratico e culturale evitando pasticciati accordi consociativi. A questo scopo devono essere previste forme di votazione che prevedano un voto limitato e l'obbligo di assicurare che una quota di nominati sia scelta tra le candidature presentate da enti ed associazioni estranee a Comune, Provincia e Regione.

F) Incompatibilità
Introdurre un criterio di incompatibilità per le candidature e le nomine che impedisca di usare la Fondazione come sede per il carrierismo di casta anche attraverso la revisione drastica dei compensi come appresso. Saranno dunque non candidabili e non eleggibili gli amministratori (sindaci, presidenti e assessori), i dirigenti in carica e quelli che lo sono stati nei cinque anni precedenti alla nomina dei comuni della Provincia di Siena, della Provincia, della Regione Toscana e delle aziende e società partecipate e, in modo particolare, della banca conferita ria MPS.
Introdurre un divieto per gli amministratori della Fondazione in carica di assumere incarichi amministrativi e di essere assunti alle dipendenze di enti, Istituzioni e società partecipate dalla Fondazione e dalla Banca, né di soggetti che durante il mandato beneficino delle provvidenze della Fondazione. In caso contrario decadenza automatica dall'organo.

G) Compensi e costi
Per il presidente e per i componenti della deputazione amministratrice i compensi non devono eccedere quelli previsti rispettivamente per il sindaco e per gli assessori del Comune di Siena.
Per i componenti della deputazione generale, oltre al rimborso delle spese vive, prevedere la corresponsione di un gettone di presenza non superiore a trecento euro lordi a seduta rispetto a quello attuale tuttora esorbitante nonostante le recenti riduzioni.
Limitare al minimo indispensabile tutti gli incarichi esterni che siano comunque deliberati dall'organo amministrativo comparando un adeguato numero di offerte di soggetti diversi.
Le spese generali di funzionamento della Fondazione (amministratori, personale, beni e servizi) non possono comunque eccedere una percentuale predefinita del bilancio annuale (es. 20%). Ogni superamento comporta la decadenza automatica degli organi.

Siena, ottobre 2012

Circolo Città Domani – Lista Sinistra per Siena
Circolo Peppino Impastato – Italia dei Valori
Circolo Viro Avanzati – Rifondazione Comunista

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