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martedì 28 settembre 2010

Scorie nucleari in Toscana, crescono le minacce per la nostra sicurezza

La Sogin nasce nel 1999, è una ex società ENEL, oggi controllata dal
Ministero del Tesoro che ne possiede il 100% del capitale. Ha oltre 600
dipendenti ed è commissariata La Sogin si occupa, su incarico del Governo ,
dello Smantellamento degli impianti nucleari, del recupero dei materiali e
del riutilizzo dei siti oggi occupati dagli impianti dismessi.

Dodici anni prima della nascita della Sogin, nel 1987, il popolo italiano
approvò , con un referendum, l'abbandono dell'energia nucleare, un abbandono
solo fittizio perchè molte strutture pubbliche, universitarie e non , hanno
continuato ad operare mentre si è persa traccia dello smantellamento e della
rimozione degli impianti e dei reattori (con relativa bonifica del
territorio). Il referendum sul nucleare ha bloccato la costruzione della
centrale di Montalto di Castro ma la bonifica delle aree contaminate dalle
scorie non è mai partita e la lobby nuclearista (forte anche nel Pd) ha
continuato a muoversi nell'ombra

La Sogin ha preso in esame 52 località sul territorio italiano, ognuna con
una estensione superiore ai 300 ettari, che accoglieranno i depositi per le
scorie di varia gradazione. L’elenco delle zone individuate dalla Sogin per conto
del Governo è ovviamente top secret e sarà svelato solo tra qualche settimana
con la nascita e il battesimo dell’Agenzia per la sicurezza del nucleare. Ma
alcune delle sedi individuate sono sul territorio toscano(nel cuore della Maremma
zona di agricoltura e turismo).

La scelta dei luoghi avverrà insieme alle Regioni in base ad un decreto legge approvato nel febbraio scorso e contro il quale non sono ancora partite adeguate forme di protesta e di mobilitazione.
Alcune aree depresse saranno allettate da finanziamenti statali per
accogliere queste scorie, ma la domanda da porci è sempre la stessa:il nostro paese ha bisogno di energia nucleare? La risposta è negativa e molti paesi
nuclearisti stanno facendo marcia indietro per gli alti costi della energia e per la
presenza(per centinaia di anni) di scorie radioattive, mortali per l'uomo,
gli animali e l'ambiente.

Ma a pensarla così non sono alcuni docenti universitari toscani (pisani inclusi) che parlano (al di fuori di ogni letteratura scientifica) di una presenza radioattiva su tutto il territorio e al di sotto della soglia di pericolo distribuendo rassicurazioni sulla non nocività delnucleare.
Sui territori italiani le scorie e i rifiuti radioattivi ci sono
sempre state ma poco si sa dei livelli di contaminazione delle aree e i dati
sono spesso secretati perchè la segretezza che si cela dietro al nucleare è
un autentico inganno ai danni della salute e sicurezza pubblica
il 99% dei rifiuti radioattivi occupano circa 26 mila metri cubi e sono
attualmente distribuiti in depositi temporanei in varie regioni italiane,
catalogati a medio-bassa radioattività, prodotti negli ultimi decenni. A
questi rifiuti sono da aggiungere quelli che deriveranno dallo
smantellamento delle centrali dimesse e ciò porterà il totale a circa 100 mila metri cubi.
Ma sono dati al ribasso, tutti da rivedere. Il territorio toscano è sempre più
militarizzato e minacciato, dalle basi militari al nucleare. Vicino a Pisa
sorge il Cresam , ex Camen


IL CAMEN (Centro Applicazione Militari per l'Energia Nucleare) nasce nel
1955 nell'ambito dell'accademia militare di Livorno con lo scopo, da parte della
Marina Militare, di progettare un motore a propulsione nucleare per
sommergibili.

Nel 1962 viene trasferito a San Piero a Grado a poca distanza dalla base
militare Nato di Camp Darby che ospita missili a testata nucleare ( dal
libro di R. Cicciomessere: Tutto quello che i russi sanno e gli italiani non
devono sapere). L'impianto di San Piero per decenni è stato il più grande centro di
ricerche nucleari delle Forze Armate. fino agli anni ottanta quando la
Marina decise di spegnere il piccolo reattore sperimentale.
Il CAMEN si traforma cosi in CRESAM (Centro Ricerche Esperienze e Studi per le Applicazioni Scientifiche di interesse Militare). Il tutto senza che la cittadinanza
pisana e livornese venisse informata.

Nel frattempo il centro ha cambiato nome e si chiama Cisam, Cenro militare interforze, è presidiato da decine di militari e di uomini dei servizi. tre anni fa il Blog di Grillo denunciò la scmparsa di
materiale nucleare, insomma il territorio pisano tra Hub, camp darby e Cisam
non può certo dormire sonni tranquilli nonostante le rassicurazioni del
Sindaco e del Presidente della Provincia che tacciono e acconsentono.

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