Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia

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martedì 9 novembre 2010

Quando la crisi è Pubblica, c'è aria di agitazione...

Stamani sono venuto a conoscenza, che il personale dipendente del comune di Monteriggioni è in stato di agitazione, a causa del mancato rispetto sull’erogazione di parte del salario variabile del 2009, come definito dal CCNL.
Vista la situazione ho chiesto lumi al Sindaco….

Buongiorno, vorrei sapere come mai non sono stato avvertito, in quanto consigliere, riguardo allo stato di agitazione indetto dai dipendenti del comune di Monteriggioni, i quali con un volantino della R.S.U. rivendicano, come recita il volantino il fatto che lo stesso comune si è riservato di non erogare la parte di salario variabile dovute ai dipendenti, il tutto, nella riunione tenutasi tra le delegazioni trattanti all’inizio di ottobre.
Mi sembra un fatto grave e pretestuoso quello di non erogare il restante premio, e ancora di più di non prendere posizioni in merito, lasciando intendere che la responsabilità è da cercare altrove, forse nel famoso patto di stabilità oppure dallo scellerato decreto Brunetta.
Mi dispiace pensare che dietro a questa posizione intransigente, si possa nasconda la compiacenza dell’amministrazione, a non riconoscere quanto dovuto ai lavoratori.
L’Ente non può nascondersi dietro un dito, lasciando in questo momento di crisi i dipendenti, soli, per un premio che si aggira intorno ai 13mila euro complessivi, quindi, fatti i dovuti calcoli, per una cifra finale procapite di 250euro, quando il bilancio dell’Ente non presenta particolari criticità.
Al Sindaco piace ricordare nei comunicati che il nostro comune è attento sia al bilancio sia alla qualità dei servizi che riesce a offrire, quindi un comune virtuoso, in merito anche al rapporto cittadini/dipendenti, una media al di sotto di tanti altri comuni, dove, ( mi preme ricordargli ), proprio grazie al loro lavoro, all’impegno e alla loro serietà, che il nostro comune è riuscito a raggiungere tali risultati.
Mi sembra che l’atteggiamento intrapreso non sia dei più costruttivi, quindi auspico che il Sindaco prenda posizioni su questa vicenda, anzi che si adoperi, visto che può farlo, per la risoluzione dello stato di agitazione indetto dai dipendenti, anche perché non si infranga il rapporto di fiducia che ogni amministrazione deve avere tra dipendenti e rappresentanti dello stesso.

Gianni Polato.

La presa di posizione del Sindaco, come avevo chiesto, è stata solerte nei miei confronti, un po' meno per gli operai.....


- Secondo quanto valutato dai ns. Uffici non è legale erogare tale fondo se si supera la percentuale massima di accrescimento degli stipendi prevista dalla Legge Finanziaria
- Abbiamo chiesto pareri ai soggetti deputati (Corte dei Conti, ecc.) per avere una interpretazione autentica che consenta al Comune di erogare quanto è stato "autonomamente" immesso in tale Fondo, evidentemente con l'intenzione di riconoscerli ai dipendenti
- Non sopravvaluterei il "potere" del Sindaco rispetto alle norme di legge vigenti e, soprattutto, al fatto che sono i funzionari dell'Ente ad assumersi la responsabilità di porre in essere gli atti effettivi, mentre all'Amministrazione spettano gli indirizzi generali fra cui, appunto, l'implementazione dei fondi salariali
- Quella in oggetto non è l'unica novità in materia di personale, vedi le norme sul blocco degli scatti di anzianità e quelle, di portata "devastante", sul sostanziale blocco delle assunzioni: dal 1 gennaio 2011 si potrà assumere solo un dipendente su 5 che cessano
- Le relazioni sindacali con i lavoratori e con le loro rappresentanze si sviluppano ogni anno su molti aspetti, che spesso si concludono con accordi fra le parti, e questa vicenda, evidentemente molto sentita dai dipendenti, è solo una di queste. Negli incontri con le rappresentanze sindacali l'Ente è rappresentato da tecnici interni ed è presente solo l'Assessore al Personale, in rappresentanza del sindaco, quale uditore. L'insieme delle norme vigenti tende palesemente a tenere distanti la politica dall'amministrazione del personale, proprio per evitare, come dire, condizionamenti alle scelte in materia.

Bruno Valentini

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