Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia

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domenica 28 settembre 2014

La CGIL decide la mobilitazione

autore Fabio Sebastiani.

Il 25 ottobre a Roma "una grande manifestazione della Cgil, all'insegna del cambiamento del nostro Paese, a partire dalla liberta' e dalla uguaglianza nel lavoro. Una manifestazione che inizia in una stagione per noi di conquista di un cambiamento della politica economica".
La Cgil di Susanna Camusso prova ad incazzarsi un po'. Solo un po'. Per adesso c'è una gerande passeggiata a Roma, senza Cisl e Uil. Ma lo sciopero, chec invece farà la Fiom, non è all'orizzonte.
Insomma, sul Jobsact, decreto Poletti, e Art. 18 il più grande sindacato d'Italia cerca ancora la mediazione della mediazione. La scelta di scendere in piazza il 25 ottobre, "lo diciamo con grande intensita', non e' una scelta di rottura rispetto alle altre organizzazoni sindacali", dice Camusso, incontrando i giornalisti dopo la riunione del direttivo a Bologna. "Siamo rispettosi del processo in corso nelle altre organizzazioni", aggiunge Camusso, confermando che la Cgil manterra' il "massimo impegno" sulle piattaforme comuni avviate su fisco, previdenza e pubblico impiego. Inoltre, "siamo convinti che su un'idea di cambiamento della politica economica e di allargamento della qualita' del lavoro- continua Camusso - reincontreremo rapidamente Cisl e Uil in un percorso unitario, almeno questo e' l'augurio". "Dev'essere chiaro a tutti che non sara' una manifestazione che conclude una fase, ma una manifestazione che inizia una fase di mobilitazione. Nella Cgil c'e' sempre stata una discussione delle posizioni, questa e' la forza della Cgil", fa eco Maurizio Landini, segretario della Fiom-Cgil, che invece ha ricevuto il mandato per uno sciopero generale. "Non abbiamo intenzione di accettare peggioramenti e stravolgimenti dei diritti dei lavoratori", dichiara Landini, arrivando a Bologna per la riunione del direttivo nazionale della Cgil. "La Fiom partecipera' attivamente alla realizzazione della manifestazione.
Avevamo gia' proclamato delle ore di sciopero che si faranno nei territori, necessarie anche per proclamare lo sciopero generale della categoria". La Cgil "non e' mai stata divisa", conclude Landini.

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